Sotto il sole, il cielo azzurro e i turisti che affollano Piazzetta S. Marco, non si può pensare che in questi luoghi così belli, artisticamente decorati siano legati i ricordi delle persone che, nel lontano passato, furono giustiziate accanto ad una colonna del porticato del Palazzo Ducale, mentre altre due,al piano superiore che hanno un colore diverso,sono rosa, erano destinate alla lettura della sentenza di morte, che veniva eseguita immediatamente dopo.
Il condannato veniva costretto a guardare il quadrante dell'orologio della torre per conoscere esattamente l'ora della propria morte, e poi veniva giustiziato.
C'era una piccola opportunità di cavarsela, anzi vana: quella di girare attorno al basamento di una colonna del Palazzo, che anche ora si può notare quanto sia consumato, senza cadere.
Ma il basamento era così stretto che nessuno riusciva a farcela.
Un'altra, terribile fine la facevano i prigionieri che venivano rinchiusi in una gabbia di ferro (la gheba) ed appesi al campanile, che si trova a lato del Palazzo Ducale.
Il Campanile, un amico per i veneziani, costruito nel IX secolo, poi come imploso,è caduto dentro sè stesso, ma, fortunatamente un angolo rimase intatto, e da quello si potè ricostruire la Loggetta del Sansovino, e poi il campanile…