Durante il Cinquecento a Venezia dominarono tre architetti: Jacopo Sansovino (1486-1570) , Michele Sammicheli (1484-1559) Andrea Palladio(1509-1580). L'opera di Sansovino, insigne scultore ed architetto toscano, sarà la più determinante per l'architettura veneziana del cinquecento, tanto che la su urbanistico della città.
Con la nomina a "proto" di S. Marco, primo architetto, cioè, del governo, egli diviene una personalità politicamente molto in vista, accanto ad un pittore , Tiziano, e ad un letterato come l'Aretino.
Sansovino riuscì a fondere il classicismo romano con l'ambiente e l'atmosfera di Venezia, rendendola aerea, leggera e spesso anche pittorica la potenza strutturale delle sue costruzioni. Architetto e scultore nato il Sansovino è sensibile anche alla pittura di Venezia, al suo carattere, alla sua classicità, interpretata in una atmosfera del tutto particolare.
La scultura risale in superficie nei suoi edifici: dalle sinuosità grafiche della decorazione lombardesca, essa ora acquista un nuovo valore, che è in carattere con la scenografia della città in stretto legame con i grandi pittori del tempo. I suoi capolavori , Libreria, Zecca e Loggetta in Piazza S. Marco sono edifici emblematici della Venezia rinascimentale in stretto rapporto all'ambiente e alle soluzioni spaziali che essi prospettano con l loro inserimento in Piazza S. Marco.…